L’avvicinarsi del nuovo anno suggerisce a molti di noi il desiderio o la necessità di formulare “buoni propositi” che ci permettano di superare finalmente le difficoltà percepite in alcune aree della nostra vita.
Comprensibilmente la prospettiva di una data significativa come lo 01/01 invita ad associare un nuovo inizio, una novità con infinite possibilità. La nuova data non è purtroppo però sufficiente come motivazione per portare ad un reale cambiamento nel nostro stile di vita.
Ecco dunque che i propositi naufragano nella quotidianità rinnovando la frustrazione di sempre. Frustrazione che ci rende odioso anche il solo ricordo del proposito ed il nostro senso di impotenza cresce, sempre di più. Poi, a fine anno, tutto ricomincia.
Ma deve per forza andare così? Davvero non c‘è speranza che i buoni propositi si trasformino in buone prassi? In realtà la speranza c’è, anzi è una concreta possibilità!
L’errore è esclusivamente nel metodo.
Come ho accennato la motivazione per un cambiamento non può limitarsi all’associazione con una data nel calendario. Un po’ come quando il protagonista de “La coscienza di Zeno” sceglieva sul calendario la data in cui avrebbe smesso di fumare.
Ma cosa serve quindi per convertire davvero un desiderio di trasformazione in un progetto?
Innanzitutto dovete accettare che il cambiamento inizi, non lunedì, non domani o il primo gennaio ma oggi, ORA. Se non siete davvero disposti a cambiare fin da subito potete anche smettere di leggere qui. Riprenderete quando vi sentire in grado.
Bene, avete continuato. Bravi! Proseguiamo.
Ora non vi resta che chiarire quale sia il vero scopo del vostro proposito. Dimagrire? Smettere di fumare? Essere più sereni o più impegnati nel lavoro?
Sotto la superficie del caso particolare in cui vi rispecchiate, quello che state chiedendo veramente è di raggiungere un maggior controllo su voi stessi. State esprimendo, attraverso un desiderio generalizzato, la necessità profonda di non subire gli eventi ma di raggiungere una maggiore efficacia nei confronti della realtà.
Questo è il reale obiettivo che volete perseguire. Diventare padroni di voi stessi, dei vostri desideri e dei vostri comportamenti. Ed è per questo preciso scopo che vi dovete organizzare, per nient’altro.
- Il primo passo da fare, dunque, è scegliere un argomento in cui vi volete misurare (diminuire i carboidrati, ridurre l’uso di alcol, ecc.). Vi serve “qualcosa da fare”.
- Il secondo punto è chiarire con esattezza quale sia il comportamento nuovo che volete assumere. Ad esempio, se vi siete resi conto che ultimamente trarreste giovamento da una maggior attività fisica, il nuovo comportamento può essere quello di svolgere attività fisica ogni giorno. Semplice no?
- A questo punto è fondamentale che decidiate con la maggior precisione possibile in che cosa consista questa attività quotidiana. Ad esempio, se fossero 40 minuti di camminata: Dove? Quale percorso posso fare? Per me e i miei impegni è meglio la mattina, il pomeriggio o la sera?
- Fondamentale è porsi degli OBIETTIVI REALISTICI, ricordando che quello che vogliamo allenare in questa fase del nostro progetto è la forza di perseguire un obiettivo non il fiato o la resistenza sulle lunghe distanze. In altre parole è meglio fare un percorso al di sotto delle nostre possibilità ma riuscirci ogni giorno o ogni volta che ce lo siamo prefissati, piuttosto che fare un grande sforzo una volta o due e iniziare subito dopo a concederci eccezioni e dilazioni.
- Il mio traguardo sono 30 giorni.
Questo è il punto più importante di tutti. Fino ad ora, infatti, non abbiamo fatto altro che mettere ordine in progetti in genere confusi e approssimativi ma per rendere veramente efficace il nostro sforzo non dobbiamo perseguirlo a tempo indeterminato, per sempre.
Può sembrare paradossale ma in genere il peso insostenibile di un cambiamento che desideriamo introdurre nella nostra vita è dato dall’idea che esso debba essere definitivo. Per sempre, appunto.
Smettere di fumare, dimagrire, diventare sportivi…ecc. Si bello, ma ciò che ci spaventa veramente è il “per sempre.”
Io sono in grado di fare un sacrificio oggi e domani ma mi risulterà molto più faticoso se oggi e domani non sono altro che l’inizio di uno sforzo senza limite, di un percorso infinito.
Se per due giorni non fumo, ad esempio, e il mio progetto è non fumare mai più, sono a infinito meno due giorni dal mio traguardo. Non suona molto incoraggiante.
Tra me il mio traguardo, inoltre, ci sono un numero non definito di momenti in cui la mia forza di volontà è messa alla prova, e il mio senso di efficacia crescerà molto meno rispetto alla sensazione di non avere possibilità reali di uscire dal vizio del fumo.
Ciò che devo evitare, dunque, è pormi traguardi a distanze indefinite, vaghe.
Io ho bisogno di sentire che posso riuscirci davvero e quindi di sperimentare successi concreti.
Devo riuscire a perseguire il mio obiettivo quotidiano per trenta giorni.
Come dicevo poc’anzi lo scopo di questo progetto è migliorare il senso di efficacia non quello di smettere di fumare. Quello di eliminare vizi dalla mia vita se non li desidero è un effetto del mio incremento di capacità di gestire il mio comportamento.
Ecco, dunque, che se mi prefiggo di fare 40 minuti di camminata quotidiana lungo un dato percorso per trenta giorni, ho davanti a me un obiettivo molto più accessibile del vago “fare più sport” degli anni precedenti.
Sicuramente incontrerò delle difficoltà nell’introdurre questa nuova abitudine, anche per soli 30 giorni. Soprattutto all’inizio mi sembrerà estranea come situazione ma è proprio perché mi è estranea che la desidero, che la voglio nella mia vita.
Superate le primissime incertezze, il mio sistema di adattamento si attiverà per assimilare questa nuova abitudine, rendendo il compito sempre più facile e con ogni probabilità dopo trenta giorni vi sembrerà strano e insolito rinunciare a questa preziosa novità.
Non aspettate domani, un cambiamento efficace inizia oggi.
Si può fare! Provateci anche voi!
Buon anno!!